Sanatoria regolarizzazioni stranieri 2020 – Proposta di Governo

(Iniziative volte alla regolarizzazione dei cittadini stranieri attualmente presenti in Italia in conseguenza della stipula di contratti di lavoro – n. 3-01244)

Si discute in Parlamento dell’adozione di un Decreto volto alla Sanatoria della posizione dei cittadini stranieri irregolari.

Tale sanatoria, che deve essere richiesta dai datori di lavoro (imprese e famiglie), consiste nella possibilità di rilasciare un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri irregolarmente soggiornanti che possono dimostrare:

  1. la loro presenza nel territorio nazionale nel periodo precedente al varo della sanatoria;
  2. un rapporto di lavoro in corso con il datore richiedente.

Ove i due requisiti elencati vengano soddisfatti, il cittadino straniero, prima irregolare, potrà ottenere un legittimo permesso di soggiorno.

Qui sotto il testo integrale della interrogazione parlamentare mossa al Ministro degli Interni Dott.ssa Morgese

PRESIDENTE. Il deputato Magi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01244 (Vedi l’allegato A), per un minuto.

RICCARDO MAGI (MISTO-CD-RI-+E). La ringrazio, Presidente. Ministra, per effetto del cosiddetto “decreto sicurezza”, noi abbiamo assistito ad un aumento dei dinieghi alle domande di protezione internazionale e a un conseguente aumento nel nostro Paese dei cittadini irregolari.

In attesa che ci sia una riforma della normativa sull’immigrazione, un provvedimento straordinario di emersione di questi cittadini – che consenta la regolarizzazione, a fronte di una immediata disponibilità all’assunzione e che, quindi, consenta loro di avere un permesso di soggiorno nel momento in cui c’è, matura questa disponibilità e c’è l’assunzione – consentirebbe al nostro Paese di effettuare una grande operazione di legalità e anche di effettiva e reale sicurezza. Quindi, chiediamo se il Governo intenda assumere un provvedimento di questo tipo e quando.

PRESIDENTE. La Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

LUCIANA LAMORGESE, Ministra dell’Interno. Signora Presidente, onorevoli deputati, l’onorevole interrogante richiama l’ordine del giorno accolto il 23 dicembre scorso, in sede di approvazione della legge di bilancio, con il quale il Governo si è impegnato a valutare l’opportunità di varare un provvedimento che, a fronte dell’immediata disponibilità di un contratto di lavoro, consenta la regolarizzazione di cittadini stranieri irregolari già presenti in Italia, prevedendo, all’atto della stipula del contratto, il pagamento di un contributo forfettario da parte del datore di lavoro e il rilascio del permesso di soggiorno per il lavoratore.

Rammento che, già in passato, sono state introdotte specifiche disposizioni di legge che hanno permesso, in presenza di particolari situazioni, di far emergere i rapporti di lavoro irregolare, consentendo, in presenza di determinati presupposti, la regolarizzazione delle posizioni lavorative e delle condizioni di soggiorno in Italia. Le stesse disposizioni hanno, di volta in volta, precisato la platea dei beneficiari, i requisiti e le procedure necessarie.

Richiamo da ultimo il decreto legislativo n. 109 del 2012, adottato in attuazione di specifiche disposizioni europee contenute nella direttiva n. 52 del 2009. Tale provvedimento prevede, tra l’altro, sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che impiegano lavoratori stranieri irregolari, nonché, più in generale, una disciplina complessiva di maggior rigore, finalizzata anche all’emersione delle situazioni di irregolarità.

È di tutta evidenza come la materia delle cosiddette regolarizzazioni sia di particolare complessità. Sono, infatti, molteplici i profili da valutare, sia dal punto di vista tecnico che politico, peraltro riconducibili a competenze attribuite a diverse amministrazioni pubbliche, tra i quali non secondaria rilevanza riveste la determinazione degli oneri connessi e il reperimento delle relative risorse.

L’intenzione del Governo e del Ministero dell’Interno è quella di valutare le questioni poste all’ordine del giorno che richiamavo in premessa, nel quadro più generale di una complessiva rivisitazione delle diverse disposizioni che incidono sulle politiche migratorie e sulla condizione dello straniero in Italia

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