Sanatoria regolarizzazioni stranieri 2020 – Prime indiscrezioni sul suo ambito di applicabilità

(Iniziative volte alla regolarizzazione dei cittadini stranieri attualmente presenti in Italia in conseguenza della stipula di contratti di lavoro – n. 3-01244)

Circa la Sanatoria regolarizzazioni stranieri 2020 il Governo ha rilasciato le prime indiscrezioni sul suo ambito di applicabilità;

  • Tutte le domande dovrebbero essere presentate dal 1 giugno al 15 luglio.
  • Nel caso sia il datore di lavoro a presentare la domanda dovrà versare un contributo forfettario di 400 euro per ciascun lavoratore. Mentre se è lo straniero a presentare la domanda (seguendo la procedura al punto due) dovrà versare 160 euro.
  • Saranno rigettate le domande dei datori di lavoro che sono stati condannati in passato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o riduzione in schiavitù (articolo 600 del codice penale), intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (articolo 603 bis del codice penale) o se i lavoratori non saranno assunti in seguito alla regolarizzazione.
  • Sono esclusi gli stranieri che sono stati toccati da un decreto di espulsione, quelli che sono stati condannati anche in via non definitiva per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del codice penale, per i delitti contro la libertà personale, per il traffico di stupefacenti, per lo sfruttamento della prostituzione, per il favoreggiamento dell’immigrazione o dell’emigrazione clandestina. Saranno annullate le domande in cui si dichiara il falso.
  • Per affrontare l’emergenza sanitaria i datori di lavoro che hanno impiegato cittadini stranieri con il permesso di soggiorno scaduto potranno richiederne l’emersione e la regolarizzazione a fronte della stipula di un contratto di lavoro subordinato. Questa misura riguarda anche l’emersione del lavoro nero per lavoratori italiani, precedentemente impiegati in nero. Potranno accedere alla misura tutti quelli che sono stati identificati con fotosegnalazione prima dell’8 marzo del 2020 o che possono dichiarare di aver risieduto in Italia continuativamente prima di quella data.
  • Gli stranieri che hanno un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 o in scadenza, che non hanno lasciato il paese prima dell’8 marzo 2020, potranno chiedere un permesso di soggiorno temporaneo per cercare un lavoro. Non è ancora stato stabilito quanto tempo durerà il permesso di soggiorno temporaneo. La ministra dell’agricoltura Bellanova parlava di sei mesi, altri di tre mesi. Se gli stranieri che fanno domanda trovano un lavoro, il permesso di soggiorno temporaneo viene trasformato in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro di quattro mesi. Le persone che fanno questa procedura devono dimostrare però di aver già lavorato in passato nei settori lavorativi interessati dal decreto.
  • I settori lavorativi per cui si applica questa misura sono: l’agricoltura, l’allevamento e la zootecnia, la pesca e l’acquacoltura, l’assistenza alle persone affette da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza, il lavoro domestico.

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